Salta al contenuto principale

Cenni storici

La cremazione  è una pratica molto antica: in Asia tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all'India). Alcune culture antiche hanno creduto che il fuoco fosse un agente di purificazione e che la cremazione illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo, o che ne impedisse il ritorno tra i vivi.

La cremazione non riduce il corpo in cenere: i resti di tale pratica sono frammenti ossei friabili che, in un secondo momento, vengono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, a seconda degli usi, delle consuetudini o delle ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un'urna, sepolte o sparse.

I Greci cominciarono a cremare i loro morti fin da 3.000 anni fa; l'importanza del rito faceva sì che fosse riservata alle persone più nobili e famose. A Roma la cremazione si trasformò in un'usanza così radicata da far costruire loculi, che erano affittati ai parenti dei defunti. Con la diffusione del Cristianesimo, anche se non era esplicitamente un tabù, la pratica della cremazione decadde a favore della sepoltura. La cremazione è la scelta di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

Posizione della Chiesa

All'inizio la pratica della cremazione era guardata con sospetto dalle autorità religiose e, a volte, apertamente osteggiata a causa della sua origine pagana greco-romana, nonché per la preoccupazione che potesse interferire con la resurrezione del corpo e la sua riunione con l'anima. Dal 1963 la Chiesa Cattolica (Concilio Vaticano II con papa Paolo VI) consente ai propri fedeli di farsi cremare.

Informazioni

Maggiori informazioni in merito alla pratica della cremazione possono essere richieste agli uffici di AmAmbiente.